Il nuovo Altare

Pubblicato sabato 11 giugno 2011

Consacrazione: Sabato 18 Giugno alla Santa Messa delle ore 18.00

 Seguirà in cortile una bella festa animata dalle note della nostra Banda e ci sarà pure un rinfresco per tutti.

Con gioia e trepidazione stiamo aspettando l’evento tanto desiderato della inaugurazione e della consacrazione del nuovo altare nella nostra bella chiesa
Per l’occasione sarà presente il nostro Vescovo, Mons. Giuseppe Zenti, nella sua qualità di Pastore, di Maestro e di Sacerdote, il solo deputato alla consacrazione dell’altare.
 
 Come avete visto l'altare è realizzato!  E non nascondiamo la nostra soddisfazione sia perchè ci sembra una realizzazione ben riuscita, sia perchè tutto è andato bene senza incidenti o problemi particolari ed anche di questo ringraziamo il Signore.
In questi giorni è stato realizzato il delicato intervento con la posa in opera degli elementi costitutivi dell’area presbiterale: l’ambone, l’altare e la sede del celebrante.
E’ stato un cammino lungo e con qualche fatica. Mettere insieme il vecchio e il nuovo, la bellezza e la sacralità, la solennità e la semplicità, le esigenze liturgiche e le esigenze pratiche…tutto questo non è stata operazione facile e pertanto ci ha impegnati per più di dieci anni.

Ora finalmente siamo arrivati al traguardo e ci auguriamo che il risultato sia soddisfacente.

Fin d’ora ci prepariamo con un atteggiamento pieno di fiducia e anche con un doveroso approfondimento del significato e delle finalità dei vari elementi.

Per la presentazione e l’approfondimento dell’intervento realizzato ci sarà a disposizione in chiesa un interessante depliant illustrativoche cercherà di offrire notizie, spunti e insegnamenti utili per una giusta e corretta comprensione.

AMBONE: luogo della PAROLA

E’ il luogo sacro dove la Parola di Dio viene proclamata, celebrata, attualizzata e realizzata!

Non è il luogo degli avvisi, né dei canti o delle preghiere!

Per noi cristiani la Parola è alimento indispensabile per nutrire la nostra fede e la nostra vita: dalla Parola veniamo e dalla Parola siamo illuminati, orientati e sostenuti.

La Parola non è solo scrittura, ma è Parola viva, è testimonianza, è Cristo che oggi ci parla, riscalda il nostro cuore, ci incoraggia nelle prove e ci trasforma in creature nuove, figli di Dio, capaci di amare, soffrire e perdonare.

Alcune domande:

perché un nuovo ambone?
non era sufficiente quello esistente in legno?
perché vicino alla gente?
perché non si può spostare in modo da consentire altre manifestazioni?

I criteri seguiti per la realizzazione secondo le regole liturgiche

-che sia uno spazio vero e proprio (non un leggio!)

-con la forma che richiami un qualcosa del pulpito attuale che è a metà chiesa

-che sia qualcosa di massiccio, stabile, elevato e vicino l’assemblea “una nobile ed elevata tribuna”

-che richiami e rimandi all’altare (due sono le mense: quella della Parola: ambone e quella Eucaristica: altare)

-che in qualche modo avvolga la persona (immagine della tomba vuota da cui emerge risorta la Parola di Dio!)

-che sia in marmo bianco- verona con specchiatura rosso-verona 

SEDE DEL CELEBRANTE: luogo della PRESIDENZA 

E’ il luogo sacro che manifesta nella persona del sacerdote celebrante la presenza di Cristo stesso che è Capo e Pastore della chiesa, che presiede la celebrazione, che opera nel rito in modo efficace, che attualizza qui e ora la salvezza realizzata nel sacrificio della croce.

La Messa è il memoriale della morte e risurrezione di Cristo e spetta al sacerdote agire ‘nella persona di Cristo’ perché tutta l’assemblea liturgica entri e partecipi con frutto alla salvezza che è mistero di vita e di amore.

La collocazione della sede è stato il compito più complicato e tutti ricordano i vari tentativi che abbiamo fatto per trovare la collocazione giusta. Ogni soluzione, ci siamo resi conto, aveva dei pro e dei contro. Rimane ancora da risolvere il problema del leggio che di per sé non è necessario davanti alla sede, ma che risulta utile per motivi pratici. Ci stiamo orientando verso un leggio trasparente in plexiglas.

Alcune domande:

perché la sede non al centro,
davanti al tabernacolo?
perché non a ridosso della parete, senz’altro sarebbe stata meno invadente?
perché non di legno e quindi spostabile se fosse necessario?

Alcuni criteri che abbiamo seguito:

-che sia uno spazio vero e specifico, ben visibile, espressivo della presidenza

-che sia una realtà stabile e consistente

-che non sia in asse con il tabernacolo (vedi norme liturgiche)

-che non nasconda il bel paliotto ( Ultima Cena) dell’antico altare maggiore

-che renda facile l’accesso al tabernacolo

-che sia di fronte ai fedeli e non davanti ai chierichetti

-che preveda anche, sia pure in tono minore e in forma provvisoria, altri due posti a fianco.

 L’ALTARE

E’ il punto di riferimento centrale e determinante, per tutti, celebrante e fedeli: tutto converge all’altare e da lì tutto deve ripartire per diffondersi nell’assemblea liturgica.

Alcune domande:

L’altare non dovrebbe assomigliare ad un tavolo?
Il nuovo altare sembra piccolo e troppo compatto, va bene così?
Dove mettere le candele e i fiori?
E se ci sono diversi sacerdoti celebranti… non ci stanno attorno all’altare!?
Non era meglio trovare un altare antico, dell’epoca della chiesa?

Cerchiamo di rispondere:

La mensa dell’altare deve richiamare prima di tutto la forma del “tavolo” perché ricorda la cena ebraica di pasqua e quindi l’ultima cena di Gesù.

La celebrazione della Messa è pertanto partecipazione al banchetto eucaristico dove Cristo si dona come cibo per le nostre anime e dove tutti formiamo una sola famiglia, la famiglia dei figli di Dio.

Nello stesso tempo però l’altare deve richiamare anche la forma dell’ "ara" cioè di quell’elemento massiccio e di pietra dove venivano sacrificati gli animali presso gli antichi ebrei e che quindi per noi ricorda il sacrificio di Gesù sulla croce.

La mensa quindi deve assomigliare alla forma rettangolare tendente al quadrato; l’altare deve apparire massiccio e solenne, facilmente circondabile e accessibile dai quattro lati (non semplicemente fronte e retro).

In certe chiese hanno pensato ad una sistemazione diversa, collocando un altare vecchio girato verso l’assemblea, ma l’operazione è quasi da tutti sconsigliata in quanto sembrerebbe un falso artistico e storico. 

L’altare nuovo ha cercato comunque di tenere presente la forma del vecchio altare, mantenendo la scacchiatura divisa in tre parti.

Cosa deve sostenere l’altare?

Di per sé la mensa dell’altare dovrebbe essere spoglia di tutto, anche dei fiori, dei candelieri e di ogni altro oggetto sia pure sacro, perché deve richiamare solo e immediatamente il sacrificio di Gesù sulla croce, anticipato nel rito dell’Ultima Cena

 


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