La chiesa

A fianco della precedente Chiesa, attuale oratorio, nel 1780, delineata la pianta dall'architetto Luigi TREZZA, veronese, venne posta la prima pietra e nel 1786 dopo appena sei anni, la Chiesa era pressoché terminata.

Nel 1791, il 16 settembre, veniva consacrato solennemente dal Vescovo Mons. Giovanni Andrea AVOGADRO, con l'attuale Parroco Rev.do Don Giacomo TREVISANI. Il nuovo tempio rappresentava una delle migliori espressioni d'arte dell'epoca. Sulla facciata della Chiesa si legge, a ricordo, la seguente iscrizione:

D.S.I.
DIVI MAXIMI TEMPLUM
OPERE PER SEXENNIUM ATQUE
AERE CONLATO
NE SUMMA QYIDEM ANNONAE
INOPIA SETERRITI
UNANIMES INCOLAE POSUERE
MDCCLXXXVI
AB CAROLO II REZZONICO CARD.
RECTORE IACOPO TREVISANI

La realizzazione dell'opera, certamente imponente per quei tempi, fu portata a compimento dal coraggio di soli mille abitanti per nulla spaventati. Il parroco contribuì in modo notevole devolvendo il ricavato della vendita di diversi fabbricati di sua proprietà che possedeva in Via Chiesa, attuale Via Romagnoli.

La Chiesa all'interno si presenta con una navata. Per dare armonia e movimento alle strutture portanti vi sono ai lati semicolonne corinzie con capitelli in tufo. Sopra i Capitelli appoggia la trabeazione. Sopra a questa, a distanza regolare, vi sono delle mensole in tufo che sostengono il cornicione di sima che corre tutto attorno alla chiesa. Sul cornicione appoggia la volta del soffitto a tutto sesto. Il pavimento, originale, è in quadroni di marmo rosso e bianco posto in opera a forma di dama in diagonale. Il presbiterio, in rosso verona, è sopraelevato di tre gradini rispetto al pavimento della chiesa.

Riportiamo qui sotto gli interventi strutturali sotto i vicariati.

XXIV Parroco don Luigi Marcello ( 1801-14)

Fece costruire quattro altari minori di marmo africano e lavori da artisti del paese, tra i quali si ricorda certi Beltrame.

XXV Parroco don Giacomo Boldrini ( 1815-40)

Nella cantoria sopra l' ingresso principale, sostenuto da colonne di stile dorico, fece installare un pregevole organo a mantice, costruito dall'organaro Sona.

XVII Parroco don Luca Dall'Oca Bianca (1852-71)

Vennero dipinti per la chiesa parrocchiale i 14 quadri della "Via Crucis", copie eseguite dal pittore Angelo Recchia di S.Massimo sugli originali dell'Ugolini che si trovano nel Duomo di Verona. A questi quadri furono sottoposti 14 candelabri, ognuno con tre candelotti, lavoro del Martini, lodato per il disegno e la perfezione dell'intaglio.

XIX Parroco don Luigi Ceschi (1878-1913)

Fornì il presbiterio di due grandi ancone con bassorilievi a stucco su disegno classico. In quella di sinistra è inserita la tela " Il martirio di Sant'Andrea Apostolo", lavoro di Scarsellino Ferrarese, e in quella di destra "Il martirio di Santa Caterina d'Alessandria", pittura di scuola veneta d'incerto autore.

  • sotto le grandi ancone fece collocare anche due grate di legno intagliato e dorato con formelle rilievo che raffigurano: quella di sinistra "L'incontro di Melchisedech con Abramo" e quella di destra "Il sogno di San Giuseppe".
  • fece appendere sulle porte laterali del coro quattro quadri; i due piccoli rappresentano due episodi della vita del casto Giuseppe, opera Camerata. Gli altri due rappresentano: quello di sinistra "L'orazione di Gesù nell'orto degli Ulivi" , del Chierichino, quello di destra "Il cambio del cuore di Santa Caterina da Siena", attribuito alla scuola del Brusasorzi.
  • nel 1884 arricchì la chiesa di un notevole pulpito, in legno dipinto, con bassorilievi dorati, disegnato da Antonio Parazzi, arciprete V.F. di Viadana, eseguito dalla ditta Martini.
  • decorò con quadri le quattro nicchie della navata, copie di pregevoli dipinti conservati nel Museo di Castelvecchio di Verona: "l'Adultera" - "Incredulità di San Tommaso" - "Deposizione di Cristo" - "Ecce Homo"

XX Parroco don Giuseppe Chieregato (1913-52)

Rinnovò la porta del Tabernacolo dell'altare maggiore con immagini in rilievo di San Massimo e la sua chiesa. L'artistica realizzazione è opera di Angelo Titta di Verona. Il pavimento del presbiterio e del coro è stato rifatto con listelli alternati in marmo rosso e bianco nell'anno 1943 per il cinquantesimo del suo sacerdozio.

XXI Parroco don Luigi Caporali (1952-64)

Nel 1957 sostituì i primitivi telai e il rosone a vetri con artistiche vetrate. Nella vetrata policroma del rosone è rappresentata l'immagine di San Massimo. Tutte le vetrate sono state realizzate da Salvatore Cavallini del luogo. L'abside, attuale coro, conteneva una fila di inginocchiatoi con i dossali e la sedia di mezzo. Questi, nel periodo di don Luigi Caporali, sono stati tolti per collocare il nuovo organo della ditta Zarantonello di Vicenza. Il nuovo organo è stato inaugurato la domenica 13 aprile 1957.



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