Storia

La Parrocchia di San Massimo (quartiere in origine sito presso Porta San Zeno e di pertinenza dell’abbazia di San Zeno), nacque nel 1449 quando gli abitanti ottennero dal Vescovo di avere un parroco proprio, staccandosi dalla chiesa di San Procolo, fino ad allora loro effettiva parrocchia. Nel 1518, poi, quando per motivi militari si fece l’immensa spianata che abbatté tutti gli edifici esistenti dall’Adige verso Ovest, venne raso al suolo anche il quartiere di San Massimo con la sua chiesa.

Gli abitanti scelsero di spostare il loro abitato nell’attuale zona, costruendovi una chiesa (l’attuale Oratorio), che risulta già in uso nel 1535. Dell’antica parrocchia rimane solamente un bellissimo Messale miniato (oggi custodito nella Biblioteca Capitolare di Verona, e in facsimile nell’Archivio parrocchiale) che gli “huomeni de Sancto Maximo” fecero scrivere ad Antonio de Marco Stevano nel 1474, raro esempio di liturgia locale del Rinascimento.

Il tredicesimo Parroco, il Reverendo don Giacomo Trevisani, eletto nel 1767, ritenne la chiesa parrocchiale non più idonea a soddisfare i bisogni del paese e pose mano ad una nuova, molto più grande, affidando il progetto all’architetto veronese Luigi Trezza (1752-1823).
La prima pietra fu posta nell’anno 1786.

Le Circoscrizioni parrocchiali di San Massimo e di Chievo, nel 1808, erano state erette a Comune con il nome giuridico di SAN MASSIMO ALL’ADIGE, con lo stemma che rappresentava le contrade di San Massimo (l’angelo), Chievo (la collina) e Croce Bianca (la croce), con sotto rappresentato il fiume Adige. Dal 17 febbraio 1927, il Comune di San Massimo all’Adige veniva a cessare per l’aggregazione al Comune di Verona.

Ricordiamo il XXI Parroco, don Luigi Caporali, che molto fece nel dopoguerra per la parrocchia e paese di San Massimo. Nella chiesa venne posizionato l’organo (1958), le artistiche vetrate dei finestroni, posizionato sul campanile l’attuale angelo in rame (il precedente era in legno) ed eseguita la copertura, sempre in rame (1962). Un cenno particolare merita l’imponente costruzione del nuovo asilo infantile (quello attuale) inaugurata il 03 settembre 1961, con sottostante una sala-teatro capace di 500 posti.

Il XXIII Parroco don Silvio Fin, constatato grave lo stato conservativo della chiesa, diede inizio, con il parere favorevole del Consiglio Pastorale, al completo restauro esterno ed interno. Le opere sono state svolte in due fasi, iniziate nel 1980, sotto la direzione dell’Architetto Paolo Giacomelli, vennero portate a termine nel 1986, anno in cui decorreva il bicentenario dalla costruzione.

Ricordiamo infine che, nel corso della storia parrocchiale, in seguito allo sviluppo economico e demografico del territorio, le frazioni più lontane dalla chiesa hanno sentito la necessità di autonomia. In ordine di tempo si sono staccate dalla chiesa madre:

  1. Lugagnano – Sant’Anna e San Rocco nel 1797;
  2. Borgo Milano – Maria Immacolata nel 1942;
  3. Bassone – San Giuseppe all’Adige nel 1952;
  4. Croce Bianca – Ognissanti nel 1968;
  5. Borgo Milano – San Domenico Savio nel 1973.